giovedì 12 giugno 2008

pienezza di vuoto

vuoto incolmabile,mostro di questo essere,blocco dello scrivere la peggior pena è il
nulla da dire,consapevole perdita di parole,arranca sulla pagina bianca,la guerra
delle parole continuamente cancellate.niente e nulla son testimoni di questo silenzio,rimango nel fermo istante di questo stato di calma apparente,il posacenere pieno di idee spente, mentre sfilano cortei di fantasmi nell'anima,odio e amore,passione e dolore,trasuda l'inconfutabile
assoluto del rimaneggio del presagio,imprescindibile caos di frasi.far la scorta in tempi migliori per i giorni del cielo senza stelle,di fronte a questo sdegno,il mio sigillo regna nell'affrettata consapevolezza di questa miseria ,scrivere di getto, maestro dell'inconfutabile senso antiestetico del piacere personale,non amore o qualsiasi altro sentimento di gioviale consenso,
ripongo la mia fede nel teatro serafico.ostinato dissenso,dell'inganno scultore,costruisco le maschere dell'avvilito attore o la gioia della bella nel suo splendore,rimuovo la patina di questa benevolente illusione,con la bieca speranza del mio clamore.sonetto perfetto,rima sciolta o prosa stolta,mi travesto nel dì da uomo della svolta,insaziabile amica di questa dannata vita,la sera mi celo fra pensieri che son macigni fra le dita,dispongo le mie ansie come soldati in trincea,pronti a farsi sparare.