sabato 17 maggio 2008

eremo appassionato




solitudine passionaria,maliziosa consorte,strofina le sue membra stanche nel
rigoglioso giorno a venire,avvilita s'accascia al suolo,sublime ansimante corpo
desueto.dell'ardore appassito,un ricordo nell'animo ferito,solo un sospetto di vaga
riconciliazione con la perseverante forza di credere nel sentimento,come amante
esangue grida l'ultimo piacere,di reincarnata soddisfazione si nutre la mia
redenzione.nel fumo che si arrampica sui muri di questa condanna, rivive il tempo andato,tra i
sorrisi e voluttà consumate,quando della bellezza si mostrava il fiore e di
senescenza paura non vi era dove.rivive il rimpianto solo dell'eccesso,musa rimani
nell'istante del tuo massimo splendore,non morire come foglia che cade,se proprio
devi, riposa dolcemente fra le mie intenzioni,senza mostrar la via per l'ade .
dannati al lor veleno, lascia questi mostri di vite vissute,rimani li a cullar, chi
di pena s'infetta l'animo, la gioia è impulso per chi ostenta sorrisi come
brillanti, vive delle oppinioni altrui e di compagnia si circonda per non patire del
nero perire. or declamo il mio confesso come serpe in seno cresce l'ossesso, scura
ombra mi viene appresso,indesiderata compagnia,parallela visione della mia lucida
follia.